(Autoprodotto/Alkemist Fanatix Europe 2008)
La presentazione quanto conta in un album? Sarei tentato di rispondere probabilmente poco, ecco perché il nome alquanto tremendo della band e la copertina vagamente zuccherosa non mi hanno influenzato nell’ascoltarli. Per tacere dell’intro presa da Donnie Darko in italiano, puff…
Siamo qui per parlare invece dei contenuti musicali, e su questi la band cesenatica ha decisamente talento da vendere; per quanto il loro mix di emo (recente) e screamo non sia nulla che non abbiate già sentito negli Atreyu e band similari, i cinque mettono giù un interessante set di pezzi.
Notevolissime le prime due, soprattutto Hope or Fire che vanta un ritornello memorabile e delle ottime melodie; un po’ meno bene Twenty: The Turn che sembra un pezzo andato in aceto dei 30 Seconds to Mars. Lascia insoddisfatti pure la seguente The Seventh Seal Daydream, fortunatamente ci ripensa Lies a ritirar su le sorti dell’album, che poi picchia ottimamente fino alla fine.
I Myfashionlove, alla fine della fiera, risultano una band dai buoni numeri, per quanto piuttosto formulaici; non sono proprio dei nostrani Enter Shikari, ma la loro professionalità e pulizia li rende sicuramente meglio di tanti altri cloni. Dovrebbero fare attenzione a concentrarsi sui loro punti migliori e tenere a un minimo la fuffa.
Consigliati.
Voto: 7
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