(Interbang Records 2010)
Questo progetto è nato dall’idea di Antonio Gramentieri, che ha via via allargato il gruppo fino ad arrivare a dodici elementi, provenienti sia dall’Italia che dagli Usa. Gramentieri, deus-ex-machina del festival forlivese Strade Blu e apprezzato chitarrista di base bluesy, affiancato Diego Sapignoli ha strutturato questo progetto avendo per base il blues di frontiera tra Usa e Texas, catapultando l’ascoltatore nelle strade desertiche dell’Arizona.
I nomi coinvolti in questo progetto sono tutti alisonanti ed impegnativi. Si tratta di John Convertino, Jacob Valenzuela e Nick Luca dei Calexico, Howe Gelb, Anders Pedersen e Thøger Lund dei Giant Sand, Bill Elm dei Friend of Dean Martinez, Marc Ribot, James Chance, John Parish al mixer e poi gli italiani Massimo Sbaragli Christian Ravaglioli, Rico Farnedi, Denis Valentini, Mirko Monduzzi e Andrea Costa. In pratica un supergruppo che ha composto quattordici brani strumentali, a parte la cover dylaniana Shelter from the Storm cantata da Gelb.
In tutto il disco si respirano le radici “americane” fra folk, blues, dilatazioni chitarrose che spingono l’ascoltatore agli inferi bollenti del deserto, qualche cenno di free jazz, grazie al sax di Chance e tante ballate pre-country lente ed evocative.
Un disco che dovrebbe destare la curiosità non soltanto per i nomi coinvolti.
Voto: 8
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