(Autoprodotto 2010)
Ebbene si, questo disco giunge dalla pianura Padana e non dalle lande degli Stati Uniti, sulle quail si sono formati gli Eels e i Wilco. Dietro lo pseudonimo Staggerman, che evoca il fantasma maledetto dello Stagger man di caveiana memoria, si cela Matteo Crema, nativo delle coste del Lago d’Iseo. Crema, dopo aver militato in numerose band locali (dai Van Cleef Continental agli Union Freego), tra il 2007 ed il 2009, con una manciata di amici ha registrato queste dodici canzoni, giungendo alla pubblicazione di “Tiny tiny tiny”.
Si tratta di un esordio impeccabile e che trasuda anni ed anni di metabolizzazione della più autentica american music. Grandi ballate, a volte bluesanti, morbide, rassicuranti, ma anche penetranti ed incisive, caratterizzano questo disco.
Tanti le frecce nell’arco di Crema, tra cui il country in stile Gram Parsons o il nervosismo dello Steve Wynn avvolto su sé stesso o ancora le morbidezze dei Calexico più rarefatti.
Erano anni che in Italia, per quanto riguarda il country-folk-rock non si sentiva un esordio di questo livello, più o meno da quando hanno mosso i primi passi i Cheap Wine.
Voto: 8
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