(Autoproduzione 2010)
Black Rebel che apre ‘And I Will Be Heard’ al passo di un’oscura cavalcata influenzata al contempo dai Black Sabbath, dallo stoner e dalla psichedelia, s’identifica molto bene con l’arido scorcio desertico altezza USA impresso sulla cover del primo full lenght firmato Using Bridge. Ma pian piano che si avanza, il segnale che si riceve con più determinazione dalla band romagnola porta dalle parti di Seattle, in pieni anni ’90, dove l’aria che si respirava era influenzata dalle spinte grunge di Soundgarden, Alice in Chains, Gruntruck…
I nostri decidono di trarre linfa per la loro musica da ognuna di queste band, componendo un percorso diviso da momenti più bruschi con altri dove la magniloquenza dei riff incoccia, ahimè, una dose consistente di leziosità melodica. Riescono di conseguenza a scampare dai facili costumi del mainstream e del crossover poche cose, come le vicine One Minute To Go (ritmo ingiurioso votato ai Nirvana) e Too Fast, la digressione stile ballad di In You, gli estasiati riff che generano In Me, davvero notevoli.
Per il resto, una track list in cui detta legge la sponda più ‘maschia’ dell’AOR d’oltremanica.
Voto: 5
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