(Bar La Muerte / Whosbrain / La Face Cachee 2010)
Dopo oltre dieci anni di attività, cinque album e centinaia di concerti in giro per il globo il trio di Metz non dovrebbe più dimostrare nulla a nessuno, e invece questo nuovo “Babylon” ribadisce una volta di più il concetto.
Urbani, Coltat e Le Quellec aka Le Singe Blanc, due bassi, due voci e batteria per un concentrato di follia: marcette spigolose pervase di nonsense e vocette idiote (Bombadilhom e soprattutto Tapadi, groove da dancefloor in un mondo sottosopra), dissonanze e sfuriate noise sempre col sorriso nel cervello (Ouzfat e Zirath), cabaret dell’assurdo in salsa hardcore (Sboub, Sblaf), commistioni da incubo tra lounge, industrial e Teletubbies (Miozopor). C’è posto anche per il motorik sghembo di Mambossa, ciliegina su una torta in faccia.
A metà strada non esatta tra Primus e R.U.N.I., Le Singe Blanc è un tritacarne di generi e convenzioni musicali: in copertina una carta da kebab, il contenuto immaginatevelo.
Voto: 8
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Autore: alealeale82@yahoo.it