(Sono Luminus 2011)
Mostrare che la musica non è solo pura arte formale dei suoni, astratta dal mondo, ma è anche in grado di raccontare storie, di illuminare aspetti della vita dell’uomo: questo è l’intento che muove gli intraprendenti membri dello Ying Quartet, cui si deve il progetto intitolato Life Music. Il terzo capitolo della serie, pubblicato dalla Dorian Sono Luminus, è dedicato all’esecuzione di brani di autori americani contemporanei di discreta fama. Il più “vitalistico” dei suddetti brani è senza dubbio Anniversary Dances di Paul Moravec, che rivela luci e ombre di questo compositore, già recente vincitore di un premio Pulitzer: accanto alla indubbia padronanza contrappuntistica, all’intensità ritmica innervata di swing, e alla coerenza formale, va segnalata anche una certa debolezza – intesa come mancanza di appeal – dei temi inventati dall’autore, il che riduce l’impatto espressivo del pezzo. Decisamente più toccante, sebbene anch’esso soddisfacente dal punto di vista strutturale, è lo String Quartet n°3 di Lowell Liebermann, che della vita non è un’esaltazione, bensì una dolente evocazione: non a caso esso è dedicato, come il celebre quartetto n° 8 di Shostakovich, alle vittime del fascismo. Più liminari, in termini di esperienze vitali evocate, le altre due composizioni presenti nel cd. Icefield Sonnets di Pierre Jalbert è un ritratto in tre pannelli di suggestioni invernali: la musica è fredda, tagliente e implacabile come un iceberg. Next Atlantis di Sebastian Currier è invece un lungo pezzo per quartetto d’archi ed elettronica: sonorità acquatiche si fondono con quelle acustiche, dando vita a una musica liquida, gocciolante come le stalattiti di una grotta immaginaria, dentro cui l’ascoltatore è trasportato e invitato, dalla musica, a esplorarne in silenzio i segreti reconditi, in un clima di prolungato e sussurrato mistero.
Voto: 7
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