(Gulcher 2011)
Cresciuto con Kinks, Beatles, Grandaddy, Beach Boys ed Elliott Smith HIAHC a dodici anni si è comprato una chitarra e ha inziiato a suonare per hobby, fino a quando ha composto circa quattrocento tra brani e riff. Un suo amico ficcanaso, casualmente ha scoperto questo suo bagaglio e lo ha spinto a pubblicare alcune incisioni.
La sollecitazione dell’amico è stata provvidenziale, perchè il ragazzo, che ha realizzato tutti i brani soltanto con la chitarra acustica, a parte qualche parentesi con l’accompagnamento di un sintetizzatore e di una tastiera, ha molte frecce nel suo arco. Ha una voce accattivante, funzionale per le melodie che suona, è in grado di comporre affascinanti, rassicuranti e dolci ballate ed infine aggiunge sempre quel tocco di malinconia che non guasta e che gli permetterà di avere un buon seguito. I brani di questo disco, infatti, sono spesso ben pennellati ed evocativi.
In alcuni passaggi può sembrare ruffiano, ma in generale il lavoro è genuino e spontaneo.
Voto: 7
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