(Sometimes Records 2011)
Urticante ristampa, dell’esordio in tape per T.A.C., datato
1982 ed edito in 100 copie.
Dodici frammenti, lividi e fuori asse,
ai quali si aggiungono otto inediti.
Rabbia e urgenza il
grimaldello, forzare strutture obsolete la missione.
Sgroppate
post punk, deliri no wave (nell’instabile e gassosa formula italica),
tritume lisergico e siparietti avant/sfascio jazz.
Bave sonore
incazzose ed adeguate contorsioni dialettiche.
Erosione del
quotidiano e no future.
A.I.Z. son i Joy Division
eseguiti dietro un tombino di ghisa, il cielo inerte sopra.
Nessun
Problema, sorrisi in amfe e rasoio sulla pelle,
scivolare.
Parabole, lisergica come lo sono stati i Cabaret
Voltaire, dunque nulla, nel mezzo, un ricordo jazz
frantumato.
March No.15, uno sbuffante balbettamento
strumentale.
Buy, rotolante rattrappimento.
Na-Tu-Ra-Le,
metropoli ed isteria, industriale si dirà (anche da noi).
Il
Nostro Petto è Rame Di Timballi, inconcepibile
ora.
Majakovskijana esibizione di lisergica monotonia.
Perfetta
per reattive fattanze paranoidi.
Epicondili Articolari,
dadaismo e dense nebbioline venefiche.
N, spasmo vero,
nichilista come da testo.
Cane e Tuo, rimestar
dentro lattine arrugginite.
Art Is Not A Mirror, Banana
Sintetica e Danno Genetico, catastrofi live in quel di
Parma.
Ronzanti circolarità ossesse, incarognite dalle
circostanze perimetrali.
Tutto sulla propria pelle.
I Bravi
Ragazzi di Bosè e Storie Di Tutti I Giorni
in classifica, nel paese si spara e Spadolini è al
governo.
L’Italia vince i mondiali di calcio, ma che cazzo c’è
da ridere?
Dubbiosi, viscerali, praticamente una razza estinta
all’oggi.
Singhiozzo/ingorgo psichico antagonista, imperfetto
come Dio comanda.
Non si potrebbe chieder di più.
Infastidiscono
tutt’ora; missione compiuta.
Voto: 8
Link correlati:Some Times Records Home Page