(Ravello Records 2011)
Per descrivere la musica di Craig Madden Morris non c’è etichetta più appropriata di neo-romanticismo. Nelle composizioni cameristiche qui eseguite, per diverse combinazioni di pianoforte, violino e violoncello, l’autore asseconda la sua irrefrenabile vena melodica: irrefrenabile, in quanto i temi fluiscono con incedere continuo, a tratti rapsodico, senza soluzione di continuità né contrasti drammatici. Non sempre l’ispirazione si mantiene a livello alto; inoltre, Morris talvolta indugia in cadenze fin troppo lunghe, a scapito dell’interplay tra gli strumenti. E tuttavia, l’ascolto si mantiene gradevole, soprattutto per il carattere sognante che attraversa tutti i brani; nonché per la sofisticatezza formale di alcuni di essi.
Voto: 6
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