(Subsound records / Code7 Distribuzioni 2011)
Eccoci di fronte al secondo album per il duo romano dei Deflore, dedito a un industrial rock/metal decisamente sperimentale, ben lungi da quello della scena principale. Qui infatti non troveremo liriche avvelenate o vocalizzi scardinati, ma solo basso e batteria arrichiti da sintetizzatori e samples; i nostri si dedicano quasi più all’ambient/noise che all’industrial vero e proprio.
Il riferimento di partenza insomma sono molto più gli SKinny Puppy che i Fear Factory, fortunatamente dico io, perché questo permette a Christian Ceccarelli e Emiliano di Lodovico di proporre qualcosa che vada al di là del solito. E questo lo fanno abbondantemente, fin dagli schemi più convenzionali de La Guerra degli Orsi, alle ambientazioni semi-noise e inquietanti di Electropause, il pezzo che ho preferito.
La successiva Doppiozero invece, investiga un’ampia gamma di suoni, dal pianoforte in sottofondo ad attacchi violenti di chitarra e basso distorto quasi a la Meshuggah. Trilogy of Gas invece sperimenta in partenza con la dinamica soft-loud, alternando delicati arpeggi chitarristici ad attacchi di dub e industrial, per poi disegnare paesaggi fumosi con una bella linea di sintetizzatore e popolarli di rabbia, per un finale davvero nero.
I Deflore insomma si specializzano in industrial colto, suonato con attenzione e voglia di sperimentare, senza restar fermi su posizioni precostituite e invece cercando nuove sonorità, samples e atmosfere da dipingere. Per appassionati, questo sicuro, ma indubbiamente una bella chicca.
Voto: 7
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