(Autoprodotto 2011)
Ascoltare i Perfect Guardaroba è un vero e proprio esercizio in frustrazione. Per quanto il gruppo di Sinigaglia suoni da parecchi anni, addirittura dal 2003, e sia ritornato a calcare le scene, appunto, più forte che mai, davvero questa nuova fatica mi ha lasciato alquanto poco convinto.
La proposta dei TThe Perfect Guardaroba è un rock’n’roll allegramente sincero con minime sferzate punk, testi in inglese e imperfezioni vocali come se piovesse, con tanto di accento italiano che si posa come una balena spiaggiata sui testi in inglese. Per carità, apprezzo la spontaneità, ma purtroppo non è quello il problema. Il punto è che gran parte dei pezzi scivola via senza rimanere minimamente impressa, anzi, plasmandosi in un unicum piuttosto scialbo.
Caso perfetto è la cover di Rehab della Winehouse, che poteva ben trasformarsi in un’occasione goliardica perfetta e invece si presenta esattamente come da programma e passa via. Musicalmente non c’è niente di male, e anche la produzione convince, e questo rende il tutto ancora più frustrante, appunto.
Qualche momento non è male, tipo The Art of Falling, ma tende a perdersi in un mare di noia, aggettivo che non dovrebbe proprio essere minimamente accostato a questo genere. L’impressione finale è che i nostri si divertano parecchio, ed è giusto così, ma rimangono in disparte a una festa in cui gli invitati sbadigliano.
Voto: 5
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