(Discus 2018)
Si tratta del terzo album dell’ottetto capitanato dalla pianista e compositrice Laura Cole. Gli altri musicisti coinvolti sono Chris Williams al sax contralto, John Martin ai sassofoni tenore e soprano, Ollie Dover al clarinetto basso, Seth Bennett al contrabbasso, Ruth Goller al basso elettrico e al contrabbasso, Johnny Hunter alla batteria e Kerry Andrew alla voce.
I due dischi offrono ciascuno sei tracce che intrecciano scrittura compositiva, improvvisazione strumentale e voce (spesso parlata). Sono tutte composizioni originali della Cole, tranne Little Woman, Lonely Wing, un arrangiamento (ipnotico e avvolgente) del brano di Ornette Coleman Lonely Woman (che qui incontra il Jimi Hendrix di Little Wing). In generale, lo stile creativo e il suono musicale sono quelli della musica progressive inglese. Basata su una scrittura musicale che combina limpidi pattern ripetitivi e ritmi serrati e sull’ improvvisazione, essa ha in Martin Archer il suo maggiore protagonista e mentore. Anche la scelta di combinare gli strumenti alla voce è in linea con questo stile. Brani esemplari in tal senso sono The Mountains, The Sea / The Island, Dark Thundering Moon, Senken, il lungo Digging for Memories (ispirato ad Auschwitz e alla morte di Walter Benjamin) e The Two Fridas (impreziosita da un eccellente assolo di sax).
Una menzione finale va alla bella copertina che riproduce l’interpretazione pittorica, realizzata da Gina Southgate e Gonzalo Fuentes, del dipinto di Frida Kahlo The Two Fridas.
Voto: 8
Alessandro Bertinetto