(Navona 2011)
L’organo, strumento di origini antichissime, usato nel passato spesso e volentieri per musica religiosa, possiede delle risorse ancora inesplorate. Alcune di queste potenzialità sono ben sfruttate dagli autori qui eseguiti, i quali, ad eccezione di Wilhelm Middleschulte, sono tutti compositori contemporanei. L’organo si fa, nelle loro composizioni, portavoce di sentimenti nuovi, talvolta ancora intrisi di spiritualità (è il caso di Tadd Russo e Michael Summers); talaltre più inclini al gioco, all’ironia (prova ne è la sorprendente e “sussurrata” Fantasia su temi mozartiani di Curt Cacioppo) se non addirittura urbani e post-minimalisti (nelle interazioni con il clarinetto, il trombone e perfino il didjeridu proposte da Ron Nagorcka). Una dimostrazione, nel complesso, di come strumenti apparentemente desueti possano, e potranno per molto tempo ancora, ispirare le menti dei compositori più creativi.
Voto: 6
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