(Another Shame, Dischi di Plastica, Escape from Today, Le Arti Malandrine, Lemming Records, Noiseville, Smartz Records, Wallace Records 2012)
Eccitati, eccitanti, frizzanti, brevi, intensi e magnifici gli X_Mary pubblicano il loro sesto disco, che è anche la summa del miglior indie-pop-rock-afro-folk-punk-psichedelico, ecc. e chi più ne più ne metta, degli ultimi quindici anni italiani ed internazionale.
In ventuno tracce della durata media di un minuto e mezzo, con il brano più lungo che arriva a tre minuti e cinque secondi, l’ironica Io amo te, gli X-Mary dispiegano tutto il loro sapere in ambito rock, lo miscelano, lo sezionano e ce lo sputano in faccia in modo divertente e strafottente.
Con Fabio Magistrali in consolle il gruppo ha fatto un disco suddiviso in due parti. La prima nella quale sono presenti due anime, vale a dire una caratterizzata da brani più canonicamente rock, come In prima fila e La piazza non c’è più, che ci portano rispettivamente negli ambienti del folk punk e del noise in chiave Dinosaur Jr., lo speed punk di Tiziano Iron e l’afro-funk-r’n’b de La rivista o ancora il surf di Badula!; l’altro, invece, nella quale emergono gli sperimentalismi sincopati e fuori tempo di Gigia, il cane di Cristiano, si è persa nel bosco del castello e l’ipnotica e circolare Sì mon amour.
La seconda, invece, è totalmente senza una direzione, sperimentale e straniante grazie allo spirito naif che aleggia in Alle 18 le capre bevono, al funky di Mi sento solo, con tanto di sezione fiati, ispirato ad un John Zorn sotto effetto di erba e all’hc-metal-doom di Viados de Porao .
Questo disco è strano forte, d’altronde basta guardare la copertina per capire sin da subito che “Green tuba” non ha tutte le rotelle al posto giusto. Proprio per questo ci piace da morire!!!
Voto: 9
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