Roberto Fega ‘Daily Visions’


(Creative Sorces 2012)

Colta e obliquamente militante, l’arte di Fega.
Surreale,
acidognola trasmutazione riflessiva, di umori civili.
Che si
presenta in apparenza, come cinema per l’orecchio, ma, in realtà,
grattando appena la superficie, si rivela esser, diretta emanazione
popolare.
Scarna ed esotica, l’agrodolce elettroacustica di Fega,
è costantemente propositiva ed inguaribilmente ottimista.
In
mezzo, e per la gente.
Non esisterebbe, altrimenti.
Minimale ed
inebriante.
Occupy Wall Street, voci d’immigrati a
Lampedusa, rumori di scontri (la Grecia, Manchester).
L’oltre
costantemente voluto/cercato.
“Daily Visions”, è
una scintilla luminosa.
Emissioni acusmatiche, stringhe jazz in
odor Davis, divagazioni popolari (le nostre radici e curiosi
refoli ritmici, quasi Caraibici. Cuba? Haiti?).
Tutto,
mirabilmente amalgamato in una visione collettiva, come altro non
poteva esser.
Con gli altri, per gli altri.
A metter legna sul
fuoco, ci pensano i contributi di: Jennifer Scappettone
(reading e looping voice), Marcello Sambati (reading voice),
Cecilia Panichelli (voce), Francesco Lo Cascio
(vibrafono), Ersilia Prosperi (tromba), Mario Camporeale
(chitarra acustica), Matteo Bennici (contrabbasso) e Ludovica
Valori
(accordion).
Una continua opera di stimolazione
reciproca, che genera deliziosi quadretti acustici.
Stralunati,
divertiti e reattivi (la speranza è un sorriso).
Le dediche
a Strummer, Wyatt e Scodanibbio, son più
che gesto affettuoso, verso chi, non s’è mai arreso.
“Daily
Visions” è presa di posizione ed atto d’amore.
Pessima
scelta, ignorarlo.

Voto: 8

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