(Sincope / Narvalo Suoni 2011)
Intrigante split live, in 50 copie numerate.
Bell’affondo nel
nostro ultra underground.
Quello più selvatico, incarognito
e scavezzacollo.
Compoundead da Frosinone, Panda da
Macerata.
L’esibizione dei Compoundead, era inserita all’interno
di un evento organizzato da l’Apéro des Bruits (il
sottoscritto, in fase post Scatole Sonore e Nico
Mangifesta…), che vedeva in cartello anche Vonneumann,
l’improvvisazione estemporanea di Alessio Edy Grasso
(Ultravixen) + Karmek, la performance del gruppo
teatrale Giano e l’esposizione del collettivo Arturo.
Ostici
e glaciali Compoundead, ma anche, intrisi di umori vari, che li
discostano parzialmente dal noise duro e puro.
Nel loro dna,
coglier bagliori Logoplasm, ronzante catastrofismo Earache
e derive (idealmente) hardcore, non è semplice
allucinazione.
Un’esibizione generosa, che parte materica per poi
sfaldarsi in un acquitrino dronato, infestato dal feedback.
Se vi
capitano a tiro, non perdeteli.
In un bizzarro modo, vi
scalderanno le ossa.
Panda, ripresi al Cafè Liber,
tracimano lisergicamente.
Fra noise e krauta ripetizione.
Sequenze
urticanti e circolarità ritmiche.
Allucinate freakerie,
dalle parti dei più sfatti Sunburned Hand Of The Man,
con meno spirito panico e più devastata consapevolezza dei
propri ristretti confini (la provincia soffocante, sto cazzo di paese
nauseante).
Tirano entrambi, suggestivi calci in culo,
l’attivazione della materia grigia, segue di li a poco.
In prima
linea, loro, come noi/voi, se ci pensate bene, i primi ad esser
spazzati via.
Muovetevi, sostenete (che vuol dir anche
organizzate).
Voto: 7
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