Brent Fariss ‘Four Environments…Collapsing’

(Kendra Steiner Editions 2011)

Compositore, performer e contrabbassista, Brent Fariss (da
Austin), si muove lungo cupi crinali evocativi.
Una zona dai
confini labili, dove è possibile intercettare frammenti
elettroacustici, angoscianti ed inesplicabili paesaggi ballardiani,
livide memorie post industrial e desolate osservazioni
ambientali.
Opera di ricerca, complessa e texturale.
Che
viaggia per sovrapposizioni, o, in alternativa, si offre come
statica, plumbea visione.
“Four Environments…Collapsing”
parla lingua di genere, spesso monocorde, ma, quando decide di osare
l’affondo, gli riesce più che bene.
Come nel caso
dell’iniziale movimento, dove quattro contrabbassi, registrati in
diversi ambienti dall’autore, s’intersecano con deliziosi field
recordings e persistenti, cangianti sinewaves.
Oppure, la
sfrigolante, conclusiva, Palestine, che fra basse frequenze e
registrazioni di campo, esprime una notevole capacità
oppressiva.
Altrove, il gioco non riesce, come in Three Spirit
Recordings
, monotona e risaputa, nonostante l’aiuto percussivo di
Nick Hennies.
Ma val la pena ricordare, che tal ricerca si
addentra in un panorama spinoso, dove il leggero diaframma, che
separa il volo dallo schianto, è sempre ad un passo di
distanza.
Ci voglion nervi saldi, e Brent Fariss, ad
intermittenza, par averli.
Esporre stati, di naturale corrosione
dell’animo, non è mai questione semplice.
Luci ed ombre.

Voto: 6

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