Cut-Up ‘Cut-Up’

(TiConZero 2011)

Improvvisazione, secca, decisa.
Ispirata da Burroughs,
trapassata dal vento.
Dalla Sardegna, fra pietra e sole, un
quartetto agile e deciso.
Sebastiano Meloni (piano, flauto,
violino, glockenspiel e fiati), Simona Bandino (voce e sax
soprano), Massimo Tore (contrabbasso e serraggia, strumento a
corda sardo. Una vescica animale come cassa armonica, una canna
essiccata, la corda tesa, sfregata con un archetto), Roberto
Pellegrini
(batteria, vibrafono, percussioni e voce).
Un
taglio trasversale, che setaccia scorie e suggestioni, free jazz,
pulsioni avantgarde, classica contemporanea, richiami etnici ed
inflessioni blues.
Composizioni essenziali, che stretto contatto
rivelano, con la terra d’appartenenza.
Fuoco che prosciuga, che
ben adoperato, rende flessibile la materia.
Dove le forme esposte,
fluttuan nel vento, ancorate al suolo, da grossi nodi incrostati di
salsedine.
Scorrer umorale, impetuoso, il novecento, lo stridore
dei metalli sollecitati, processioni rituali che si apron la strada
nel silenzio, l’urlo di Patty Waters, ricordi Bessie
Smith
.
Europa e costruzioni afroamericane.
Vapore.
Parole
che si affollano, dentro case abbandonate da tempo.
Il mare, il
nulla, inutile dir qualcosa.
A schiena dritta.
Quasi
un’offerta.
“Consciousness is a Cut-up. Every time you
walk down the street or look out of the window, your stream of
consciousness is Cut by random factors…When you Cut into the
present the future leaks out”
(W. Burroughs)

Voto: 8

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