(Garage Records / Audioglobe Distribuzioni 2012)
Generosi dose di garage-punk più una discreta attitudine rock anni sessanta fanno da benzina per il debutto del trio trevigiano dei Manta Rays.
Forse l’unico elemento mancante alla lista sarebbe una produzione bella sporcata come quelle dell’epoca, perché per il resto perfino le liriche sono adattissime con tanto di You put a spell on me e una piccola rivisitazione surf rock in versione “tristanzuola” che farebbe invita ai Raveonettes (intitolata, appropriatamente, The Sad Surfer).
Certo ora non vorrei dire, ma il leader dei nostri è Stephen G. Trollip, nato a Johannesburg e trasferito poi a Londra… ma ci voleva un english speaker per avere finalmente qualcuno con una pronuncia credibile in un gruppo italiano? Vabbè, chiedo venia, sarà una mia fissa.
Non c’è poi molto da aggiungere: il primo album dei Manta Rays è un miscuglio davvero gustoso, influenze che vengono usate e non semplicemente esibite come una sterile lista di citazioni. Più che consigliato.
Voto: 8
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