(Autoprodotto 2012)
Il lavoro del cantautore non è certo facile come potrebbero pensare gli ignari ascoltatori di un qualsiasi Lolli (senza offesa al grande Claudio, ci mancherebbe). Spesso ci si trova a dover affrontare dei chiari limiti vocali, cercando allo stesso tempo di raccontare storie e renderle interessanti, accompagnandole da un tappeto musicale adeguato. Non è roba da tutti, davvero.
Arriviamo quindi al cremonese Denis Guerini e a questo cd, che raccoglie quattro pezzi inediti assieme a una serie di momenti presi dalla piece teatrale “E’ facile smettere di essere ottimisti (se sai come farlo)”, che il nostro presenta in giro per la penisola assieme a Emanuele Mandelli.
Direi che è orrendamente scontato tirare fuori il nome di De Andrè quando si parla di cantautori italiani, ma con Guerini è praticamente inevitabile già dall’apertura con l’inedita Luisa sente le voci, ché il timbro vocale e l’interpretazione si rifanno palesemente al maestro genovese, eccetto evidentemente per la R dolce.
Fortunatamente il lato lirico del Guerini è abbastanza curato, ma certo non arriverei a definirlo strepitoso, facendo riferimento a un vocabolario poco ricercato e a storie piuttosto già sentite. A tirare su le cose ci pensano però gli ottimi arrangiamenti, curati dallo stesso ensemble che accompagna Guerini a teatro e con cui c’è gran alchimia.
Copulate il tutto con una produzione calda e curata e sicuramente ‘I Giorni della Fionda’ convince, anche se il lavoro sulla strada della memorabilità è ancora lungo.
Voto: 6
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