(Black Nutria records 2012)
Tornano i vicentini Soyuz dopo una breve assenza dalle scene, e lo fanno nella maniera migliore, con un nuovo frizzante dischetto che ci hanno mandato per le nostre orecchie.
Per chi non li avesse mai sentiti, ‘Back to the city’ riserva un buon misto di melodie moderne e alternative indie a metà anni novanta, insomma quella squadra di gruppi come i Pedro the Lion o i tardi Promise Ring. Per rendervene conto vi basterà ascoltare pezzi e-motivi come l’iniziale Left Unsaid o Everything is clear.
I testi invece a volte sembrano proprio uscire fuori da un gruppo emo vecchio stile, però non ci lamentiamo tanto, perché tutto sommato i sentimenti sembrano genuini e la grammatica inglese formalmente corretta, non andiamoci a cercare il pelo nell’uovo.
Certo, mettersi a cercare un pezzo che spicchi sugli altri è impresa sostanzialmente futile perché il livello medio si mantiene fin troppo solido, una qualità uniforme che ci fa piacere, ma lascia la memorabilità piuttosto bassa. Questo sembra in parte dovuto alla voce di Mauro Poli, che per quanto qui e lì si sforzi, risulta inevitabilmente un po’ limitata in quanto a pura espressività.
In ogni caso, ‘Back to the City’ rimane un disco ben fatto, prodotto con cura e più che piacevole da ascoltare per un particolare viaggio nostalgico.
Voto: 7
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