(Megasound 2011)
Destrutturano il jazz, per dargli più potere i Neo, che dopo l’ottimo “Water resistance”, per questo “Neoclassico” hanno chiamato in cabina di regia Steve Albini. Il risultato è (ovviamente) sorprendente ed eccitante.
Meno irruenti degli Zu, ma con la loro stessa carica distruttrice, i Neo in ‘Neoclassico’ miscelano punk, funk, blues e jazz-core, non dimenticando il post rock più riflessivo, e proprio per questo motivo lo tramortiscono.
Tra circolarità spezzettate e ipnotiche, free jazz, che più free non è possibile, con diversi cambi di registro stilistico e momenti scheggiati e precipitosi i Neo ci regalano un disco fottutamente jazz, completo e devastato, e l’ossimoro non è casuale.
Voto: 8
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