(dEN Records 2011)
Secondo capitolo della personale ricerca sonica di Sfefano Ferrian, titolare dell’etichetta (intervista qui) che pubblica questo progetto; questa volta il motivo di riferimento è il movimento “Ghost Dance” degli nativi americani della tribù dei Lakota Sioux, movimento di resistenza alle truppe americane che perpetrarono il massacro passato alla storia come Massacro di Wounded Knee Creek. Il fatto, dove 153 nativi americani, in maggior parte donne e bambini, furono sterminati dalle truppe americane, avvenne nel 1890. Ferrian usa la musica per far rivivere la storia e combattere l’oblio della memoria. Il nostro suona tutti gli strumenti e in un’unica suite di una trentina di minuti sviluppa la sua personale trasposizione della “danza”, dall’ascesa alla caduta. Ogni sezione si fonde con le altre, ogni genere si integra con gli altri, noise, industrial, elettronica, improvvisazione si alternano a definire i vari momenti della “narrazione” fino all’apice, allo zenit che preclude alla conseguente, tragica conclusione.
Voto: 8
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