Gudrun Gut ‘Wildlife’

(Monika Enterprise / Morr / Indigo 2012)

Il silenzio della natura e l’elettronica post-punk, in un abbraccio intrigante e mortale, sul nuovo album della Gudrun Gut. Costei è una veterana della scena, facente parte della primissima formazione degli Einstürzende Neubauten e poi dedita a seguire un percorso d’indipendenza, con qualche release da solista come I Put a Record On e collaborazioni con il Blixa Bargeld.
In questo nuovo lavoro, c’è tutta la sacralità di una foresta silenziosa, l’immagine di una natura affettuosa (Leaves are falling), ma allo stesso tempo caparbia e che non perdona (Little Nothing).
E’ una elettronica secca ma percorsa da una linfa vitale impossibile da ignorare, particolarmente evidente quando la nostra si lancia in una cover di Simply the Best, riportata fuori dagli anni ottanta in una versione che farebbe invidia anche a una Nina Hagen sotto pesante dose di ansiolitici.
‘Wildlife’ convince nella sua bucolica solitudine glaciale, opera da scoprire e ascoltare più e più volte.

Voto: 8

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