Ahleuchatistas ‘Heads Full of Poison’

(Cuneiform Records 2012)

Al settimo album per gli Ahleuchatistas, e al secondo che registrano come duo, è difficile non notare come il semplice duo di Perlowin e Oslance pare si sia revitalizzato.
Dopo l’ottimo lavoro come ‘Location, Location’, con cui hanno cominciato a spingere i confini del loro prog rock in territori free jazz, ‘Heads Full of Poison’ completa il percorso, spaziando ancora di più. Fin dai ritmi mistici dell’iniziale Vanished, siamo in territori tremendamente diversi. La base di ogni canzone è stata registrata live e poi ci sono dei minimi overdub qui e lì, ma la sensazione d’immediatezza è strepitosa, nonostante la complessità di ogni singolo movimento.
La title track arriva e ci punisce con sedici minuti d’intricati ritmi percussivi che si vanno a scontrare e sposare in maniera altalenante con i riff di Perlowin che trascinano la canzone in territori funk, poi la riportano sul rock e via avanti e indietro, portando via l’ascoltatore.
Altri momenti colpiscono per la loro pulizia e riflessività, come la splendida Lighted Stairs e l’esotica Requiem for the Sea.
‘Heads full of Poison’ non può che confermare come la band continui a crescere in nuovi inaspettati modi, sostituendo l’attacco punk e metal dei precedenti lavori, con una maggiore pulizia del suono e un’intricatezza splendida che riuscirà a riverlarsi solo all’ascoltatore attento.

Voto: 8

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