Zulus ‘Zulus’


(Aagoo Records 2012)

Come dei Bauhaus andati in acido pesante, arrivano da Brooklyn i Zulus con una ventata punk anni settanta rivisitata in versione moderna.
In Surgery chitarre taglienti e strilli con eco pesante, ci richiamano ottimi tempi andati mentre la successiva To Die in Spain spinge come un mal di testa che non riuscireste mai a curare.
A metà disco invece fa capolino il singolo di traino, se così possiamo definirlo, Kisses che con una sorta di sirena in sottofondo che accompagna un corposo riff di basso distorto, avanza e incespica senza un minimo di romanticismo ma con disperata minaccia, riuscendo pure a buttar giù un ritornello.
Invece non posso non segnalare la conclusiva Death in the Current che tra l’andamento vago e lontano e una chitarra distorta che vaga nel mix stereo, mi ha ricordato non poco i primi mai abbastanza rimpianti Trail of Dead, e la cosa ci fa indubbiamente piacere.
Stile punk sostanzioso come non se ne sentiva da un po’, ne vogliamo ancora.

Voto: 8

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