(Old Europa Cafe 2013)
S’accende di fremiti astrali, il lost album di Tomografia
Assiale Computerizzata.
Registrato a New York (fra il 1997 e
il 1998), dal solo Simon Balestrazzi, “Chaosphere”,
sarebbe dovuto esser il sequel di “Apotropaismo”.
Le
cose in realtà, presero un’altra piega.
Quindici anni
passano e vanno.
“Chaosphere” son dieci oscure
ambienze.
Realizzate da Balestrazzi, in piena botta
Tarkovskij.
Lunghe escursioni chiaroscurali.
Fra
accartocciamento, slancio febbrile ed inceppo meccanico.
Son
vecchi synth analogici e qualche metallo percosso/sfregato, che si
offrono torpidi.
La dura crosta industrial che si
spacca.
Frammenti di orbite infinite senza approdo, improvvisi
bagliori in lontananza, una vibrazione che nel silenzio, non sai dir,
se esterna od interna.
Umori Coil, abbacinanti distese di
kraut perfettamente disidratato, ingranaggi a cigolar nel
vuoto.
Edward Artemiev, ne andrebbe fiero.
Splendida
lisergia rugginosa.
Voto: 8
Link correlati:Old Europa Cafe Home Page