(Black Candy/Audioglobe 2013)
Nel 2013 gli Zen Circus si sono presi un anno sabbatico, così due di loro hanno penato di utilizzare questo tempo per realizzare progetti solisti o con altri musicisti. Tuttavia, quest’anno il trio preparerà il seguito di “Nati per subire” che uscirà l’anno prossimo.
Se Appino ha pubblicato “Il testamento”, il batterista Karim Qqru è tornato ad imbracciare la chitarra, come prima di entrare nel gruppo pisano, e di creare questo progetto La notte dei lunghi coltelli. Affiancato da Izio Orsini (anche nei Jackie O’s Farm) e da Ale Demonoid Lera (già batterista degli Exilia), Karim Qqru ha realizzato una sorta di concept album, dato che i nove brani in scaletta sono legati da un unico tema: l’evoluzione della nostra storia recente, ma con lo sguardo impietoso di Karim, che non fa sconti a nessuno, il tutto con riferimenti a due grandi scrittori francesi: Louis-Ferdinand Céline e Albert Camus.
Imprevedibile come gli Zen Circus, Karim utilizza diversi stili musicali, dall’hardcore all’ambient, dal rock al folk, come anche più idiomi: italiano, francese e il sardo.
Nel complesso il disco è intrigante, ma va metabolizzato con cura, perché è denso di elementi contraddittori e la leggerezza non si è depositata su queste nove tracce.
Voto: 7
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