(Diplodisc 2013)
Capta tremori e sudori di stelle lontane Massimo
Berizzi.
Sguardo verso l’alto e piedi a terra, in un
divagar notturno, rigoglioso e discreto (l’alba ad un
passo).
Trevigiano, classe 1958, si è preso tutto il tempo
a sua disposizione, per congegnar quest’esordio, tiepido e
assolato.
Collaborazioni sparse, defilate, preziose e per pochi
(Halo XVI, The Infant T(h)ree, Gigi Masin e
Monodrone), sin quando, la partecipazione al Collettivo
Unfolk (e lo spalleggiamento di Alessandro Monti),
han sciolto ogni riserva.
“Spirali”, è
opera leggera e aerodinamica, spesso tinta dei colori del mondo
(nord, sud, est ed ovest, a conviver senza attrito).
Tromba,
tastiere, chitarra, voce ed elettronica, il suo bagaglio strumentale,
che si dispiega sfoggiando eleganti tinte metropolitane danzabili
(Ascoltami), trasparenti, mutevoli ed accoglienti.
Intrise
di quell’ipotesi ambient, persa fra minimalismo e spunti
etnici, fatta e sognata (a grandi linee), da tutto ciò che
gravita intorno l’orbita Laverna Netlabel (questo è
un consiglio amorevole, scopritela…).
Struggenti
opalescenze e soundtrack da viaggio immobili, fra jazz da camera e
radici (Armstrong, Davis, Hassell ed
Isham).
Aperta alla sperimentazione (gli spigoli rilucenti
di corde in loop di Lighthouse Blues, i field recordings di I
Was).
Pestar i piedi, mentre la festa impazza, rischiarata
dalla luce dei fuochi, amore, polvere e sudore, i corpi, stretti l’un
l’altro (Dans La Terre).
Struggente, tesa e
chiaroscurale, quando s’accompagna al basso e percussioni del
Monti (Spirali, la scossa perfetta di Multi-Folklore),
libera, aperta e travolgente, quando s’invola lungo territori
d’estasi devozionale, in compagnia della vocalist norvegese,
Oddrun Eikli (Dune, sudore in cammino sotto un cielo
implacabile, Norske Vidder, sgocciolio sublime, Moving
Lightly In A Dream e My Time With You, a suscitar
invidia alla coppia Wesseltoft / Endresen).
In alto,
intermittente, un’ipotesi krauta chiamata “Hosianna
Mantra”.
Massimo, la tua, è opera da incorniciare.
Voto: 8
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