(Stop!/To Lose La Track/Audioglobe 2013)
Pensate al folk-pop più rabbioso, miscelatelo con i Motorpshycho degli anni ’90, dopo la luna di miele con il grunge, ma sempre rabbiosi e aggressivi e vi avvicinerete al concetto musicale di questi quattro riminesi, che esordiscono sulla lunga distanza con questo lavoro, dopo due Ep.
Il gruppo romagnolo contiene diverse anime che nelle nove canzoni emergono senza sovrapporsi, né calpestarsi, perché tutte le istanze e le esigenze del quartetto sono bilanciate e amalgamate.
Con un piglio elettroacustico, il quartetto non esita a graffiare e ad essere efficace nel comunicare il suo angst, dato che alcuni brani trattano argomenti politici, vedi Cinnamon and arrogance, che contiene i fantasmi scandinavi. Spaziano anche nel folk-punk che devia rispetto ai Violent femmes nella sincopata e circolare Phony, mentre in Calleh you, Mockbeth I vengono espresse tanta angoscia ed energia.
Quando rallentano il ritmo ci portano nelle magiche atmosfere di The speechless one e sono aggraziati in It’s your job to keep class-worm, con una tromba posta nel finale, che risalta il romanticismo e la malinconia.
Il disco può risultare scarsamente qualitativo dal punto di vista tecnico, perché non è stato usato tuner per la voce e le batterie sono tutte vere, ma forse proprio questi aspetti lo rendono più affascinante.
Voto: 8
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