Compoundead ‘Cutting Your Certainty’

(Sincope 2012)

Procedono pancia a terra, Mara e Truculentboy,
lontani mille miglia, da ogni hype effimero del momento.
In
solitudine esasperata/glaciale.
“Cutting Your Certainty”,
son due distese vetroso/frastagliate ed un urto
organizzato.
Esplorazioni radianti, condotte sul fondo di un
abisso, dove la luce che filtra, è riverbero accecante.
La
temperatura, ben oltre la sopportazione fisica.
Un ispirato
eternal feedback, figlio dell’attimo che precede lo squasso Like
Rats
(Godflesh).
O l’attesa dell’urlo su nastro dei
Contropotere (“É Arrivato Ah Pook”).
Hardcore,
quanto il miglior John Duncan.
Il digitale terrestre, ci ha
tolto il piacere di un bel televisore fuori sintonia (in paranoia
dura fuori orario).
E Sheffield, più o meno, è
preistoria.
Non importa.
Aftermath, son contattate,
mugolamenti e strattoni di basse frequenze, la Vandal-X
ideale, per queste giornate infinite, d’italica merda
collettiva.
Ruggine che attacca un gancio tintinnante nel
vuoto.
Cercateli ed organizzateli.
Datemi retta.

Voto: 8

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