(Glitterhouse Records 2013)
Nuovo album per questa formazione fino ad ora sconosciuta allo scrivente ma destinata a rimanere in alto nelle sue liste dei dischi più divertenti e trascinanti di quest’anno.
I Slim Cessna’s Auto Club, dopo 8 album e svariate collaborazioni con i nomi di punta del rock americano come Johnny Cash, 16 Horsepower e Violent Femmes, escono con questo nuovo lavoro che non lascia spazio alla noia, stile Americana con tutti gli orpelli necessari del caso: batteria, contrabbasso, steel guitar, banjo, piano, chitarra e tante storie da raccontare.
I nostri eroi del pentagramma si incollano al lettore e non se ne vanno, provare per credere. Dall’intro This is how we do things in the country, uno dei cinque inediti presenti nell’album, la band parte in quarta con gli acceleratori a mille, non ci ripensa e si lancia in una travolgente scorribanda nel rock’n’roll più sanguigno e viscerale.
Ma lo fa con giudizio, intervalla la sua avventura sonora con una languida ballata Cold Cold Eyes, per poi sciogliersi subito con Mark of vaccination quasi un afrobeat al contrario. A seguire un country gospel “jodellizzato” Jesus Christ , e via con Children of The Lord rock’n’roll a tutto andare per la gioia dei fianchi e delle orecchie. Ma non c’è un attimo di dubbio, Pine Box vi dice tutto, come anche Craston, cowpunk a manetta senza fronzoli, Jesus in My Body – My Body has Let Me Down, che rimanda molto ai Woven Hands, e così via per tutto l’album. Ulteriore motivo di interesse anche un dvd con un concerto live registrato a Denver nel 2012, da vedere per ballare sulla sedia. Della serie: quando il rock’n’roll fa bene alla salute!
Voto: 8
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