(Jestrai/Lepers/HysM?/La Fine/Eclectic Polpo/SGR Musiche/Charity Press 2013)
“Paraponziponzipò” è un Ep frutto dell’incontro di due band meridionali italiane, i baresi Maybe I’m e i campani Bokassà. I primi più orientati verso l’afro-jazz, mentre i secondi verso il roots-blues.
L’aspetto più intrigante è proprio questo: entrambe le formazioni sono meridionali, quindi geograficamente più vicine all’Africa ed entrambe sono alla ricerca della radici musicali del rock e dei suoi derivati o delle sue componenti e così le due formazioni guardano all’Africa ironizzando e sbeffeggiando il vecchio tormentone di Edoardo Vianello, intriso di stereotipi.
Il disco è stato composto da entrambe le formazioni che si sono fuse e hanno chiesto aiuto anche a due sassofonisti.
Il lavoro parte con Nel continente nero un jazz africano che ricorda molto le ultime cose degli olandesi The Ex, affascinati dal jazz etiope. Con Alle falde del Kilimangiaro le svisate jazz dei fiati sono sostenute da una base ritmica spezzettata e allo stesso tempo circolare, mentre Ci sta un popolo di negri è un’ammaliante nenia evocativa che fa venire il mal d’Africa.
Che ha inventato tanti balli è dotato di un ritmo in crescendo con una base rock che resta sullo sfondo, ma che rende il brano molto teso e con Il più famoso è l’Hully Gully si lascia spazio all’improvvisazione free. I ventisette secondi di Bukakke di mosche, posti in chiusura, sono invece un divertissment, semi-delirante.
Questo progetto musicale non sfigurerebbe affatto nel catalogo dei Fishtank della Konkurrent. Considerate che l’Ep è liberamente scaricabile presso il sito della Lepers.
Voto: 9
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