(Blinde Proteus, Bloody Sound Fucktory, Sangue Dischi, Mescaleros Crew, Only Fucking Noise, Sweet Teddy, Narvalo Suoni 2013)
Secondo ed urticante lavoro per i marchigiani Lleroy, che ormai hanno base a Bologna. Il trio, che tra l’esordio “Juice of bimbo” e “Soma” ha cambiato batterista (alla pelli ora siede Chiara Antonozzi), continua ad assalire le orecchie dell’ascolatore con riff abrasivi e violenti.
Il trio si è in buona parte emancipato dal modello Nirvana, dimostrando di aver fatto un passo di maturità importante. Alle invettive grunge il trio preferisce il noise nichilista, introspettivo e fortemente teso che prende spunto da Melvins, Pissed Jeans, Jesus Lizard e i primissimi One Dimensional Man.
Tuttavia, nel brano iniziale, Tignola, i Lleroy si ispirano agli ultimi The Ex, seppure l’assalto sonoro li porta lungo i lidi di un post-hardcore striato e graffiante, che fa la chiusura del cerchio con i primi Nirvana. Le chitarre taglienti della dirompente Cuorleone e gli effetti noise portano l’ascoltatore alla New York dei piccoli e malfamati locali dove sono cresciuti gli Unsane, mentre il metal impuro degli oltre sette minuti di
Omega 999
con la batteria lasciata sola a delirare è un’orgia noise-post-grunge, intrisa di momenti altamente abrasivi, quasi infuocati, ad altri tesi con singulti sonori e temporanei rallentamenti.
Con Merda nazionale l’apparente circolarità di basso e chitarra nasconde una travolgente tribalità della batteria che non lascia scampo a nessuno, triturando tutto ciò che di melodico e di pop il trio incontra nella sua irrazionale corsa.
Il primo amore non si scorda mai e così i Nirvana di “In utero” vengono in qualche modo omaggiati in Don Peridone.
Un disco che fa la sua bella figura insieme agli lavori di Pissed Jeans e Mudhoney
Voto: 8
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