Aemaet ‘Human Quasar’


(Red Cat Records / Audioglobe Distribution 2013)

Aemaet, la verità, la parola che darebbe origine alla creatura mitologica del Golem, darebbe anche luce a questo gruppo che debutta per la Red Cat, proponendoci un rock alternativo piuttosto muscolare, a tratti quasi hard.
L’album si apre con la complessa Vetus Ordo Seclorum, che non si sa bene dove vorrebbe andare a parare, a volte flirtando anche con l’industrial rock e con una lunga outro. Si torna su binari più convenzionali con le successive The Iconoclasts e A Boy called Hermes, entrambe anche piuttosto attente alla melodia e sicuramente orecchiabili.
Demons of Dawn invece attacca diretta alla gola con un riff aggressivamente scialbo e un andamento che non la rende particolarmente memorabile. In effetti quando i nostri scrivono bene, funzionano efficacemente, ma spesso i pezzi rimangono un po’ indecisi, non riuscendo a fare del male ai nostri timpani ma neanche a coccolarli più di tanto.
Spicca particolarmente bene la voce di Christian Suardi, una bella tonalità scura, un accento inglese niente male e un’ottima sicurezza anche quando si tratta di cacciare qualche raro urlo.
Un primo tentativo accattivante, ma si tratta ancora di lavorare.

Voto: 6

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