(Autoprodotto / (R)esisto Distribuzione 2013)
Terrificanti uomini a petto nudo fanno capolino dal cd degli InSpiral, gruppo ferrarese che debutta proprio con questo album sulla lunga distanza. Chiudiamo gli occhi, che è meglio, e vediamo piuttosto di aprire le orecchie.
Le influenze citate dai nostri spaziano da A Perfect Circle a Bjork, si tratta quindi di un album di rock alternativo che parte con Perfect Blue, una discreta traccia che accarezza con un fare minaccioso senza mai esplodere realmente.
Hunt è portata avanti da un discreto lavoro di basso, che forse avrebbe meritato più presenza nella produzione del disco, restando invece in disparte e dalla buona prova vocale del Sandro Chiozzi, mancando però di una melodia che possa prendere l’ascoltatore. Segue altro interludio strumentale piuttosto superfluo, ce ne sono fin troppi nell’album direi. Meglio riesce il singolo Mother, se non a livello puramente melodico, almeno come grinta a livello vocale, purtorppo parzialmente oscurata dalla produzione.
L’influenza dei vari gruppi di Maynard e compagnia è evidente in certi scambi tra batteria, chitarra e voce, ma a parte l’imitazione, non sembra seguire molto altro, a livello puramente lirico siamo su argomenti piuttosto generici e per niente remunerativi per l’ascoltatore. Gli InSpiral hanno bisogno di progredire ancora.
Voto: 5
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