John Zorn ‘The Book Of Heads’

(Schraum 2013)

Schegge, frammenti e contorsioni.
Il corpo ligneo, percosso e
sollecitato.
Trentacinque studi per chitarra, composti da Zorn
nel 1977 per Eugene Chadbourne, che Tzadik, pubblicherà
eseguiti da Marc Ribot nel 1995.
Il tedesco Christoph
Funabashi
li ripropone, armeggiando con quattro chitarre,
palloncini di gomma, frammenti di polistirolo, diversi archetti per
violino e molta saliva e sudore.
Rapide suggestioni collagistiche
e fitta relazione con il silenzio.
Molto di questo, tempo dopo,
esonderà in Naked City.
Performance asciutta,
coinvolgente e finemente umorista (nel gesto e nello scontro, fra
corpo strumento e cianfrusaglie assortite).
Post punk,
minimalismo, spunti classici, feedback basico ed hard
tonto.
Lisergico, ossuto e funzionale.
Perfetto, per
un’appagante fruizione randomica.

Voto: 7

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