(Diaframma 2013)
Federico Fiumani non si ferma mai. Insiste sempre impavido nello sforanare dischi che purtroppo restano nell’alveo dell’indie, ma che meriterebbero un riconoscimento di pubblico ben maggiore.
Forse è questo il principale stimolo di Fiumani, che in trent’anni di carriera, con questo “Preso nel vortice” è giunto al sedicesimo album, pubblicato quasi a ridosso delle celebrazioni per il trentennale del manifesto della new wave italiana: “Siberia”.
Per “preso nel vortice”, Fiumani ha allargato la formazione dei Diaframma, dato che vi hanno suonato anche Max Collini degli Offlaga Disco Pax ed Enrico Gabrielli.
Le quattordici tracce in scaletta si rifanno, come sempre, ad un cantautorato rock di altissimo spessore, tra omaggi all’amico Piero Pelù (Ottovolante) e ad Allen Ginsberg (Hell’s angel); il disco si dipana lungo una serie di ballate che scivolano ora verso il paisley underground (Claudia mi dice), ora verso il blues (L’uomo di sfiducia). Fiumani poi si diverte con lo ska (Il suono che non c’è) e non può non incidere almeno un brano new wave: Infelicità.
Voto: 7
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