Nils Rostad ‘Ujamt / Harmony Hammond’

(Solar Ipse 2013)

I primi due introvabili album (2011 / 2012), del polistrumentista
norvegese Nils Rostad, riuniti in un’unica ristampa.
Diciotto
incantevoli tracce di suono mutante.
Tra psichedelia, folk,
minimalismo e sperimentazione vocale (stralunata/estatica).
Di
fratturati e claudicanti bozzetti “Ujamt”, penzolante in
una scalcinata e caleidoscopica zona Faust (di follia
Barrett).
Stratificazioni e vagolamenti indefiniti, (vedi
l’incantevole Losen).
Sguardo rivolto verso l’alto e unghie
conficcate nel terreno.
Fra l’improvviso/l’inatteso e di molto
genio.
“Harmony Hammond”, squadra di un poco il tema,
ciondolando indolente fra corde e ripetizioni sudate (lo sfiancamento
allucinatorio di And Here They Come).
Bello esser vivi,
l’adoro.
Qualcuno ne mandi una copia a Julian Cope.

Voto: 8

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