(Flexion Records 2013)
Cinque esposizioni di spoglia impro elettroacustica, frutto di una
due giorni, trascorsa girovagando per le stanze in abbandono di un
albergo francese a Cerbère (l’ultimo paese prima del confine
con la Spagna).
Doneda (sax soprano/radio) + Kocher
(fisarmonica) + gli spazi vuoti e percepibili delle stanze.
Non
male nella sua evocativa asprezza.
Per un bel gioco ad incastri di
frequenze sostenute (gli accenti alti e bassi della fisarmonica e le
emissioni/respiro del sax, oltre qualche impercettibile frequenza
radio).
Mutevoli suoni parassitari a muoversi tutt’attorno.
Di
media, in direzione di un tesa qualità di silenzio, che quasi
mai si trasforma in sterile tappezzeria sonora.
Dal 2008
collaborano insieme, contemplando un percorso che prevede live
canonici e ricerca sugli spazi acustici.
E si sente non poco
l’affiatamento, sopratutto nell’apparire inatteso di una
conversazione in Cinema II e nella conclusiva Patio,
inclusiva dell’elemento corporeo/performativo (l’azione che diventa
suono).
Richiede concentrazione e rilascia attimi di sbrecciata
sensualità.
In bella edizione limitata di 250 copie.
Voto: 7
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