(To Lose La Track 2014)
I Chambers hanno deciso di riunire in una raccolta i tanti brani che hanno disseminato in tanti progetti sparsi, insieme ad alcune tracce pubblicate nel loro esordio omonimo su vinile.
La formula la conosciamo bene, si tratta, per chi non li conosce, di un ottimo post-core, virato screamo, cantato in italiano.
I primi tre brani in scaletta sono quelli dell’esordio, ma rivisitati, seguono poi i due brani condivisi in uno split con i The Death of Anna Karina. Le canzoni più interessanti in questa raccolta sono senza dubbio le cover. La prima è una tirata ed esasperata This is not a Love Song dei P.I.L.. A seguire i pisani propongono la coerente, per impatto, discendenza e realizzazione Le cose che non cambiano mai poi cambiano in un minimo limite di tempo dei Fluxus, l’introspettiva La mano senza dita dei Laghetto e Far away dei Frogwomen.
Un ottimo modo di fare i conti con il proprio passato e per non lasciare sparsi scampoli di ottima musica.
Voto: 8
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