(Ravello 2014)
Secondo CD per la Ravello del compositore americano Walter Ross. Le qualità che avevamo scoperto e apprezzato nel precedente capitolo discografico – le armonie neomodali e pandiatoniche, la stratificazione ritmica, il lirismo di carattere pastorale dei movimenti lenti – permangono in tutti e tre i concerti qui presentati: nell’ordine, per contrabbasso, pianoforte e clarinetto (e orchestra). Ciò che di nuovo emerge è una più chiara delineazione dell’individualità del solista, cui Ross riesce a donare, vuoi attraverso il dispiegarsi delle linee melodiche (soprattutto nel primo e nel terzo concerto) vuoi attraverso l’incisività ritmica (talvolta di carattere danzante) che impone al brano (soprattutto nel secondo concerto, quello per piano), un carattere, rispettivamente, drammatico e riflessivo, assertivo e a tratti sardonico, volitivo e sognante. Qualità espressive che certo non turbano l’armonia dell’insieme, ma che piuttosto concorrono – insieme all’orchestrazione fantasiosa, in particolare per ciò che riguarda la sezione delle percussioni, e alla scansione ternaria interna ai singoli movimenti che il compositore sembra privilegiare – ad arricchire e rendere ancor più pieno quel senso di organico fluire che tutto pervade, e positivamente contagia.
Voto: 9
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