(Public Eyesore 2014)
Capita (sempre più raramente) d’imbattersi in opere che
spiazzano, per concezione e risultati.
In casa Public Eyesore,
questo succede abbastanza spesso (una follia lunatica, visionaria e
isolata, è sempre ben accolta).
Il duo Music For Hard
Times (Tom Nunn e Paul Winstanley), ci riappacifica
stridendo con il termine impro, e con questi sette movimenti, si
piazza fra gli ascolti più intriganti del 2014.
Strumentazione
homemade, un basso elettrico con estensioni, qualche effetto
elettronico.
Risonanze, strascicamenti, distese gelide, rincorse
concrete e panorami che a dir isolazionisti non si sbaglierebbe più
di tanto.
Fremiti urbani inusuali e scultorei.
Spettrali
emissioni altamente suggestive, che troverebbero ampio apprezzamento
da parte di Harry Partch.
Mi lasciano basito, entusiasta e
agonizzante (tutto nello stesso istante).
Non scambiateli per una
bizzarria da “Songs In The Key Of Z”, non c’è un
cazzo da ridere.
Un panorama di macerie e silenzi post-catastrofe
(quella che più vi aggrada).
Voto: 8
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