(Babel Label 2014)
Ci sono almeno due anime in questo disco del gruppo Indigo Kid II capitanato dal chitarrista Dan Messore. La prima anima è quella britannica: un disco di jazz inglese è sempre, asintoticamente, un’esperienza sui generis. La seconda anima è quella, diciamo, centro-americana: Messore ha vissuto in Costa Rica, e si sente. Queste due anime si declinano in un’altra polarità di spirito: quella che va dalla folk music al nu-jazz. Infatti si sentono influenze folk inglesi (ascoltate Snow on the Presellis o Carpet Boys che sono le tracce più riuscite), e reminiscenze psichedeliche e sciamaniche centroamericane attraverso l’uso sapiente degli effetti come il delay digitale, l’overdrive, la chitarra sintetizzata (ascoltate From Nowhere to Our Place). Le composizioni sono sempre molto melodiche e molto movimentate – ci sarebbe da dire di una grande sezione ritmica. I soli del già citato Messore alla chitarra, di Trish Clowes al tenore e del veterano Iain Ballamy sempre al tenore in un paio di tracce, sono organici e sviluppano in senso narrativo i temi. Un bel disco, per quanto la fusione di istanze contemporanee e folk non riescano a scaldare il cuore come negli ultimi lavori di Frisell.
Voto: 7
Gianni Zen