(IRMA Records 2015)
Questo è un album pop fatto di intrecci, legami e merletti di trip hop ed elettronica. La voce calda ed elegante della bolognese Suz è qui esaltata al massimo (grazie anche al lavoro di Ezra Capogna sia su produzione che composizione dei brani) e ti porta da un brano all’altro tra mitologia, confusione, pazzia, malinconia e risolutezza. C’è un alone di inquietudine che è sempre attivo e positivo, mai passivo, che ti porta a ballare sopra la catastrofe, intesa anche come voglia di distruggersi per rinascere come araba fenice tra suoni quasi primordiali (Wall of mist). La misura è la forza di questo disco, Suz sa dove spingere e ricamare più a lungo. Billie, Pure Rapture e Lethe sono i momenti più alti ed intensi.
Voto: 8
Rachele Paganelli