(Navona 2015)
Quanto mai apprezzabile la scelta del giovane e preparatissimo Skyros Quartet di proporre pagine di autori fondamentali nell’avventura musicale novecentesca (come riconosciuto ad esempio da Alex Ross nel suo fortunatissimo libro Il resto è rumore. Ascoltando il XX secolo), ma non sempre adeguatamente valorizzati. Forse il pezzo più conosciuto ed eseguito della raccolta sono i tre brevi Divertimenti di Benjamin Britten, impregnati di un entusiasmo giovanile (l’Autore inglese li compose quando era ancora uno studente) che sembra contagiare gli stessi esecutori, ma già forieri di nuovi sviluppi delle forme tradizionali che Britten esplorerà compiutamente in opere successive. Assai meno conosciuto è invece La Oracion del Torero di Joaquin Turina, pagina di notevole raffinatezza in cui la trama narrativa cui il titolo allude è scandita da incursioni di ritmi flamenchi, cui spetta il ruolo di scuotere di quando in quando le morbide armonie e le liquide tessiture di stampo impressionista. Il clou del cd è comunque Voces Intimae, il quartetto per archi del grande finlandese Jean Sibelius, compositore più noto per i lavori sinfonici, che qui invece esplora la sua vena più intimista e introspettiva. Centro emotivo dell’opera è senz’altro l’Adagio centrale, attraversato da una melodia espansiva e dolente dapprima intonata dal violoncello, per poi essere ripresa e sviluppata da tutti gli archi, nel mentre le cupe armonie gradualmente si stemperano: creando così quel gioco di luci e ombre nel quale il Maestro finlandese eccelle.
Voto: 8
Filippo Focosi