(Bowindo Recordings 2015)
Un brivido di flicorno poi un rombo/tremito opprimente, un cielo plumbeo
che non si tiene più insieme, sagome d’uccelli a sfrecciar a
capofitto nella tempesta in arrivo, richiami e grida in prossimità
delle nubi mentre più in basso, il movimento s’infittisce in
cerca di riparo.
Questa l’apertura di “Le Retour Des
Oiseaux”, romantica e stordente zona d’espansione
sensoriale.
Field recordings, azione acustica e manipolazione
elettronica in real-time.
Organizzato in una resa audio tale, da
vertigine percettiva alterata (siam a livello quasi tattile).
La
figura del compositore/organista/ornitologo francese Olivier
Messiaen (1908-1992) ad esser omaggiata e fornir
ispirazione.
Pigolamenti e cortocircuitazioni, stringhe di suono
sottile/smerigliato, carillon immaginari e sovrapposizioni
lussureggianti, quiete progressioni di flicorno, turbolenze
perturbanti e materia trattata, di spazi ampissimi e
movimenti/mutazioni del corpo strumento.
Un fascio di frequenze
affilate a galleggiar nel vuoto, luce estrema/improvvisa-buio.
Se
apprezzate Chris Watson e Jon Hassell, Paul Schütze,
gomme Aphex e spettrali dissolvenze Davis, siete a
casa.
Meraviglia.
Voto: 8
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