(Navona Records 2016)
La musica contenuta in questo eccezionale CD è la chiara dimostrazione di quanto le melodie folkloristiche e popolari abbiano ispirato la musica classica, in particolare dalla fine dell’800 in poi, e di quanto esse possano ancora stimolare la creatività dei compositori anche in avvenire. Gli Apollo Chamber Players costituiscono un’organizzazione non-profit che esplora le influenze della cultura popolare e della musica folkloristica nella musica classica, contemporanea e non. Il loro interessantissimo progetto denominato 20×2020, (ovvero la commissione ed esecuzione di 20 nuove composizioni musicali ispirate alla musica folokloristica sino al 2020) prende forma in questo CD attraverso splendide esecuzioni, ricche di freschezza ritmica, precisione esecutiva, virtuosismo e chiarezza timbrica. Le sei opere, tre di autori contemporanei, nuove commissioni facenti parte del progetto 20×2020, si alternano ad altre tre, storicamente precedenti, ma tutte incise per la prima volta.
Riguardo le prime Libby Larsen con la Sorrow Song and Jubilee rilegge in chiave contemporanea le melodie degli spirituals Afro-Americani, mentre Erberk Eryilmaz con la spettacolare Thracian Airs of Besime Sultan, traccia una sorta di geografia musicale delle splendide melodie di quell’area geografica che storicamente comprendeva la parte nord est della Grecia, la zona sud della Bulgaria e la Turchia europea affacciata sul Mar di Marmara. Accompagnato dal clarinetto, dalle percussioni e dal basso, il quartetto d’archi affronta con grande maestria una musica difficile soprattutto per i ritmi irregolari che ne caratterizzano la struttura. Infine Marty Regan con la sua Splash of Indigo indaga sapientemente i rapporti tra la musica folkloristica giapponese e lo stile impressionista francese. Di grande impatto le interpretazioni delle altre tre composizioni che completano il cd, fra le quali spiccano i Five Folksongs in Counterpoint di Florence Beatrice Price, delicate e intelligenti rivisitazioni di musiche popolari americane e le Four Japanes Folk Songs di Hajime Komatsu, sua seconda interessante suite ispirata a melodie giapponesi.
Voto: 9
Luciano Feliciani