(La Bél Netlabel 2016)
Leggero e carezzevole ‘Groundless’ del progetto Safir
Nòu, capitanato dal compositore, chitarrista e
fisarmonicista sardo Antonio Firinu.
Accompagnato da un
versatile ensemble (comprendente violino, contrabbasso, batteria e
percussioni, violoncello, vibrafono e soundscapes), Firinu tratteggia
un percorso che intercetta sprazzi post-rock, introversioni folk da
camera, morbidezze jazz e raffinati ghirigori world.
Sette brani
per una quarantina di minuti soffusi e radiosamente tremolanti, dove
spesso e volentieri, par di osservare un tiepido sole primaverile,
con il palmo della mano a dita aperte frapposto fra occhi e cielo.
Un
caleidoscopio gentile di armonie che trova i suoi momenti migliori
nell’uno/due iniziale di Imaginary Cloud e New Lunacy,
ariose evoluzioni, passionali e non scomposte, a lambire idealmente
flussi Constellation in assenza di eccessi distorsivi e perché
no, dialoghi interiori alla Sylvian (periodo ‘Secrets Of
The Beehive’, ‘Gone To Earth’ circa), a queste due
senz’altro, da aggiunger l’introversione primaverile di Blue
Dance.
Nel suo insieme, una scrittura personale ed elegante,
fra istinto e complessità, che sfrondata di qualche
levigatezza e riproposizione di schemi, farà drizzar le
antenne a più d’uno.
Tifiamo per lui.
Voto: 7
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