(Da Vinci Classics 2019)
L’arpista italiana Alessandra Ziveri, già protagonista di interessanti progetti tesi a riscoprire il repertorio per arpa solista del Novecento (vedi il suo recente lavoro incentrato su musiche di Casella e Perrachio), ci conduce qui in territorio francese, eseguendo pagine di tre compositrici transalpine attive nel XX secolo. Tanto la tradizione musicale francese, quanto la sensibilità femminile, ben si sposano con le sonorità delicate, ammalianti e sognanti dell’arpa, come questi lavori, in modo diverso, testimoniano. La Rhapsodie di Louise Charpentier, autrice che ha scritto diversi brani per lo strumento, si dipana attraverso passaggi di notevole virtuosismo di ascendenza neo-romantica, sebbene l’andamento sia piuttosto personale e, a tratti, apparentemente improvvisativo. Come la Charpentier, anche Germaine Tailleferre, certamente la più famosa delle tre compositrici qui proposte, vanta un repertorio assai consistente per l’arpa. Lo spirito ironico, l’ascendenza neoclassica, la chiarezza e concisione di scrittura, la schiettezza emotiva (che mai trapassa nel sentimentale) – caratteristiche condivise con i membri del famoso Gruppo dei Sei, di cui ella era l’unica donna a far parte – le si ritrovano magistralmente esemplificate tanto negli incantevoli 18 Studi dedicati alla sua insegnante di arpa, Madame Tardieu, quanto nella famosa Sonata (in tre movimenti) e in Sonata alla Scarlatti. A chiudere questo bellissimo CD, in cui Alessandra Ziveri si conferma interprete sensibile e avventurosa esploratrice musicale, le Variations di Renée Hansen-Jamet (moglie del grande arpista Pierre Jamet), caratterizzate da un incedere meditabondo, misterioso, rarefatto ed evocativo.
Voto: 8
Filippo Focosi